Ruth legata e bruciata viva

Ruth legata, presa a badilate e bruciata viva

E’ una notizia di pochi giorni fa, apparsa su molti giornali e circolata velocemente sul web a causa della sua violenza inaudita e gratuita, la storia di Ruth, docile cagnolona morta dopo le sevizie inflitte da un anziano contadino a Partinico (Pa).

La morte di Ruth

La sua unica colpa era essere una randagia nel posto sbagliato, al momento sbagliato, davanti alla persona sbagliata: per questo motivo questo animale innocente e docile è stato brutalmente ucciso da un anziano contadino di Partinico, probabilmente infastidito dal passaggio di Ruth – un mix di spinone tanto docile quanto grande – nella sua proprietà.

Ruth si è lasciata avvicinare dall’uomo senza troppi problemi, affamata di cibo e coccole come solo i randagi possono essere, ma il contadino le ha riservato un’amara sorpresa: dopo averla afferrata l’ha legata per le zampe e colpita ripetutamente a badilate fino a spezzarle l’osso della schiena. Poi, mentre Ruth era sofferente ma ancora viva, ha tentato di bruciarla.

Alla scena ha assistito, almeno in parte, un vicino che dopo aver immortalato questa atrocità ha denunciato il fatto chiamando un’associazione animalista per soccorrere la povera cagnolina che, trasportata nella clinica veterinaria più vicina ormai in fin di vita, si è spenta poco dopo tra atroci sofferenze.

La denuncia di Enpa e di “Gaia Animali E Ambiente”

L’Enpa (Ente Nazionale Protezioni Animali), sempre in prima linea nella difesa degli animali ancora troppo spesso vittime dell’illimitata cattiveria umana, ha dichiarato di aver attivato il proprio ufficio legale per assumere ogni opportuna iniziativa, chiedendo di costituirsi parte civile in un procedimento penale a carico del pensionato.

Anche l’associazione “Gaia Animali E Ambientesporgerà denuncia e si costituirà parte civile per ottenere giustizia per Ruth. Edgar Mayer, volontario dell’Associazione, commenta sostenendo che Ruth aveva il difetto di scodinzolare e avvicinarsi a chiunque volesse regalarle una carezza, un biscotto o attenzione. Per questo è stata facilmente avvicinata, legata, presa a badilate e cosparsa di benzina.

Ora l’autore del terribile gesto rischia una condanna per uccisione di animali, disciplinata dall’art. 544 bis del nostro codice penale. La norma prevede che “Chiunque, per crudeltà o senza necessità, cagiona la morte di un animale è punto con la reclusione da quattro a due anni”. Senza considerare la sconcertante violenza e cattiveria con cui la povera cagnolina è stata uccisa.

Sulla piattaforma change.org è già stata attivata una petizione diffusa a livello nazionale con la quale si chiede “Giustizia per Ruth legata e poi massacrata a vangate”: in pochi giorni sono già state raggiunte più di 56mila firme, ma l’obiettivo è arrivare ad averne almeno 75mila.

Per ulteriori informazioni su questo argomento, non esitare a scriverci a info@avvocatoanimali.it

 

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