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Cremazione singola: attenzione alle truffe!

Esistono purtroppo persone senza scrupoli che si approfittano di chi ha perso il proprio animale, proprio nel momento della cremazione, mettendo in piedi una truffa. Cosa fare in questi casi?


La signora G. ha vissuto 14 anni in compagnia della sua fedele micia siamese. Pochi mesi fa, purtroppo, la micia è deceduta e la clinica veterinaria ove era ricoverata ha proposto alla signora la cremazione del corpicino, suggerendo una “cremazione singola” (in luogo della più economica cremazione “di massa”), con possibilità di ricevere una piccola urna personalizzata contenente le ceneri dell’animale.

La signora G., rincuorata dalla possibilità di poter tenere per sempre con sé i resti della sua fedele compagna di vita, ha accettato la proposta e sborsato 350,00 Euro per il servizio di cremazione singola (anziché la minor somma di Euro 50,00 per la cremazione di massa).

Appena ritirate le ceneri, tuttavia, la signora si accorge che qualcosa non va: nessun documento attestante l’avvenuto incenerimento accompagna l’urna, così come nessun documento attestante il decesso; le risposte alle sue domande sono vaghe ed evasive e non riesce ad ottenere un valido certificato che attesti l’avvenuta cremazione singola della sua gattina.

Inoltre, anche al solo esame visivo, i resti consegnati alla sig.ra G. si presentano più come sabbietta da lettiera che come ceneri di un animale cremato.

Allora la signora contatta direttamente la ditta che, a dire del veterinario, era stata incaricata della cremazione; riesce ad ottenere la bolla di consegna e scopre che, purtroppo, nessun gatto siamese è stato cremato singolarmente negli ultimi mesi.

La tenace lettrice prende nuovamente contatti con la clinica veterinaria, la quale – pressata dalle insistenti richieste della sig.ra G. – produce un documento palesemente alterato e, infine, incolpa l’incaricato del trasporto, cercando di escludere ogni responsabilità propria.

La truffa è evidente: sia il veterinario che il vettore sono stati denunciati e sono ora in corso le indagini della Procura.

Ci rivolgiamo quindi a voi, cari lettori, per mettervi in guardia contro queste situazioni: esistono veterinari e vettori seri e professionali, che si rivolgono ad aziende qualificate e forniscono un servizio di buon livello. Ma esistono anche molti “furbetti”, pronti ad approfittare del dolore di chi ha appena perso il proprio compagno a quattro zampe, mettendo in piedi quella che, a tutti gli effetti, è una truffa. Se decidete di far cremare singolarmente il vostro quattro zampe, informatevi prima sulla ditta a cui si appoggia il veterinario e, se possibile, chiedete di essere presenti durante le operazioni: se ricevete risposte evasive, state attenti, potrebbe esserci qualcosa sotto.

Chi organizza tali truffe confida di rimanere impunito perché, trattandosi di somme economiche poco rilevanti (dai 300 ai 1.500 euro), nessuno dei truffati vorrà spendere ulteriori somme per rivolgersi ad un Legale per trascinarli in giudizio.

Come spesso accade, però – e come è accaduto nel caso della sig.ra G. – la volontà di perseguire i truffatori non è dettata dal desiderio di essere risarciti delle somme spese, bensì dal desiderio di porre termine e veder punito chi ha giocato sui sentimenti delle persone in maniera così cinica.

Per dare ulteriore forza alla denuncia querela della signora G., sarebbe utile conoscere altre persone che abbiano subito simili soprusi: in questi casi l’unione fa la forza! 

Chiediamo, pertanto, a chiunque di voi abbia subito un sopruso simile (o conosca qualcuno che lo abbia subito) di mettersi in contatto con la redazione di QuattroZampe (tel. 02.83967883; mp.gianni@edizionimorellisrl.it), per la valutazione del vostro caso.

Se risulterà che anche voi siete stati truffati, potremo riunire più casi e dare maggior risalto a queste pratiche meschine, che portano tanta sofferenza a chi già ha sofferto per la dipartita del proprio animale.

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