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Trasporto animali in aereo: nel 2018 ancora niente arche di Noè!

E’ giunto il momento di parlare di questo scomodo e sempre più discusso argomento: il viaggio degli animali in aereo. Viaggio che a confronto, diciamocelo, quello compiuto da Ulisse per tornare alla sua amata Itaca sembra una passeggiata!

Animali in aereo: le spiacevoli disavventure di alcuni amici a quattro zampe

Per ben chiarire le disarmanti lacune organizzative in merito, è doveroso riportare un paio di avvenimenti che, purtroppo, fanno pensare a quanto ancora ci sia da lavorare nell’ambito del trasporto degli animali in aereo.

Animali in aereo: New York? No, Tokyo!

La prima storia di animali in aereo arriva direttamente da New York e racconta di come, a Marzo 2018, un pastore tedesco di 10 anni dovesse volare insieme alla sua famiglia dall’Oregon al Kansas. E fin qui tutto bene.

Il problema è sorto al momento dell’atterraggio, quando i proprietari sono andati a riprendere il loro amico peloso e si sono visti “recapitare” un cane che non era il loro.

Dopo aver cercato di capire dove potesse essere finito un animale di 30 kg, la compagnia aerea ha dovuto spiegare agli increduli proprietari che il cane era stato confuso con un suo simile e che al momento si trovava in Giappone, dove doveva essere spedito l’altro cane.

Se questa storia, però, può far sorridere per la comicità della situazione, lascia invece l’amaro in bocca l’altra storia di animali in aereo, ossia la notizia del cagnolino morto nella cappelliera di un aereo durante un viaggio da Houston a New York.

Animali in aereo: un viaggio fatale.

Pochi giorni fa, infatti, il tragico incidente è avvenuto a seguito dell’ordine imposto da un assistente di volo ai proprietari del povero animale, di rinchiudere il cane in quell’angusto e soffocante spazietto.

Seppur la compagnia aerea si sia tempestivamente assunta tutte le responsabilità, abbia offerto le più sincere condoglianze alla famiglia e l’assistente di volo sia già sotto indagine, nulla di tutto ciò potrà riportare in vita il cane e consolare la sua famiglia.

L’instancabile domanda che mi viene ogni volta che sento queste notizie, oggi mi rimbalza in testa ancor più forte del solito, stanca anche lei di non trovare risposta: quanti incidenti del genere devono ancora succedere prima che venga correttamente regolamentato il trasporto degli animali in aereo?

Le disposizioni del ministero della salute

Ben poco viene chiarito dal ministero della salute che, infatti, fa solo un accenno al trasporto degli animali in aereo, sottolineando che sono le singole compagnie a dettare le proprie regole in merito.

Il ministero riporta che “quasi tutte le compagnie aeree consentono il trasporto di animali ma non esistono regole generali comuni. Ogni compagnia può stabilire caratteristiche diverse.

Gli animali viaggiano all’interno di un trasportino che deve consentire all’animale di stare in una posizione comoda, di potersi girare e di accucciarsi; deve essere ben areato, impermeabile, resistente e nel fondo può essere presente un telo e/o altro materiale assorbente. L’animale non deve avere né guinzaglio né museruola.

Prima di partire è bene consultare il medico veterinario per verificare lo stato di salute dell’animale.

È importante verificare se il volo prenotato prevede scali in Paesi di transito, poiché l’animale corre il rischio di essere bloccato nel Paese per eventuali controlli sanitari. È buona regola informarsi preventivamente anche sugli obblighi sanitari del Paese di transito e non solo di quelli relativi al Paese di destinazione.”

Per viaggiare con il proprio animale è chiaramente necessario essere muniti di passaporto ed essersi accertati di essere in regola con le vaccinazioni richieste.

Ma le regole vere le detta la compagnia aerea

Per quanto riguarda il numero di animali che possono viaggiare in aereo, la loro posizione all’interno dello stesso, le modalità di trasporto e tutte le ulteriori informazioni, è dunque necessario verificare ed informarsi direttamente con la compagnia aerea interessata.

Se in Italia riuscire a trasportare un animale (solitamente sono sempre accettati cani e gatti) nella stiva pressurizzata dell’aereo risulta praticamente l’unica soluzione possibile, in altre parti del mondo hanno trovato soluzioni differenti.

Negli Emirati Arabi, ad esempio, la Etihad accetta il trasporto di falchi con il passeggero e negli USA la Emotional Support Dog permette di portare in cabina animali fuori stazza, a condizione di mostrare un certificato medico attestante una disabilità psichica, quali ad es. depressione o attacchi d’ansia (ma hanno già annunciato restrizioni a riguardo).

E quindi?

E quindi ad oggi, Marzo 2018, il viaggio degli animali in aereo risulta ancora difficoltoso e costoso.

Ma come ci insegna la mitologia greca, Ulisse ci mise dieci anni per tornare a casa: abbiamo quindi la grande speranza che nello stesso lasso di tempo, per non sfigurare con gli antichi tempi mitologici, le compagnie aeree riescano a trovare soluzioni migliori per far fronte alle esigenze delle migliaia di utenti che vorrebbero riuscire a viaggiare in aereo con i propri amici pelosi senza correre inutili rischi!

Per qualunque informazione scrivi a info@avvocatoanimali.it

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