covid-19 ed equitazione

Covid-19 ed equitazione: norme da seguire

Come comportarsi per conciliare norme su Covid-19 ed equitazione? Vediamo le indicazioni date dalla Federazione Italiana Sport Equestri – FISE.

Covid-19 ed equitazione: i consigli della Federazione Italiana Sport Equestri

L’emergenza sanitaria che ha colpito il nostro Paese coinvolge tutti i settori, tra questi, anche quello degli Sport equestri. L’interrogativo, che ha assalito numerosi tesserati, cavalieri, amazzoni, sportivi e genitori è come conciliare il benessere e le necessità di ogni cavallo con le restrizioni in materia emanate dal Governo negli ultimi giorni. 

Ebbene, se inizialmente il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 9 Marzo 2020 era stato oggetto di libera interpretazione di ogni sportivo sulla possibilità di recarsi dal proprio cavallo, semplicemente compilando il modulo di autocertificazione messo a disposizione, ad eliminare ogni dubbio sull’argomento è intervenuto il Presidente della Federazione Italiana Sport Equestri Marco di Paola. 

Attraverso una lettera ai propri tesserati, infatti, il Presidente impone al mondo dell’equitazione di dare il proprio contributo per il contenimento del contagio da Coronavirus evitando ogni spostamento di persone fisiche da e verso ogni scuderia. 

Le indicazioni fornite, specificando le disposizioni della direttiva ministeriale, limitano la possibilità di poter accedere alla scuderia ove risiede il proprio cavallo a situazioni particolari o eccezionali; ovvero ad Atleti di interesse nazionale certificati dalla Federazione o a situazioni di necessità, preferibilmente certificate da un medico veterinario.

La lettera, come anche la direttiva, invita i numerosi sportivi ad un grande senso civico e di responsabilità, ed infatti, la possibilità di recarsi nel proprio maneggio di appartenenza è limitata al solo caso di impossibilità del gestore e dei dipendenti di gestire, accudire, allenare e muovere tutti i cavalli, o in riferimento ad esigenze indifferibili. 

A cosa va incontro chi viola la direttiva su Covid-19 ed equitazione?

La falsità o l’abuso dell’autocertificazione comporta delle conseguenze penali. Questo significa che chi dichiarerà il falso nel modulo di autocertificazione, risponderà del reato di cui all’art. 483 del codice penale che, sotto la rubrica «Falsità ideologica commessa dal privato in atto pubblico», punisce con la reclusione fino a due anni, chiunque attesta falsamente al pubblico ufficiale, in un atto pubblico, fatti dei quali l’atto è destinato a provare la verità. 

Il mancato rispetto degli obblighi del provvedimento ministeriale, inoltre, integra la sanzione prevista dall’art. 650 c.p., che punisce con l’arresto fino a tre mesi o con l’ammenda fino a euro 206, chiunque non osserva un provvedimento legalmente dato dall’autorità per ragione di giustizia o di sicurezza pubblica o d’ordine pubblico o d’igiene, ovviamente “se il fatto non costituisce un più grave reato”.

Di seguito un estratto della lettera del Presidente Marco Di Paola ove aggiunge:

Vi invitiamo a non spostare il cavallo in altra struttura per tentare di aggirare la norma, non sarebbe un comportamento degno di un vero sportivo, di un cavaliere, di un’amazzone, di un vero appassionato di Sport equestri, di coloro che questa Federazione intende rappresentare e tutelare anche in una situazione così difficile per l’Italia, nella quale tutti siamo chiamati a mettere da parte egoismi e interessi personali per il bene del Paese. Tenete presente che lo sport è anche un modello di vita e far rispettare una regola è un insegnamento dovuto”. 

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