Progetto di Legge per una maggiore tutela degli animali

Il 13 febbraio scorso è stata depositata presso la Sede della Regione Lombardia la Proposta di Legge volta a modificare il Capo II della ‘L.R. n.33/2009 Testo Unico delle leggi regionali in materia di Sanità’, ossia le ‘Norme relative alla tutela degli animali d’affezione e prevenzione del randagismo’‘.

Il testo presentato propone, tra l’altro, importanti modifiche a diversi settori della disciplina: viene sancito formalmente l’obbligo di identificare il cane “in modo unico e permanente” mediante l’inoculazione del microchip, con un inasprimento della sanzione per i trasgressori. E’ previsto un ampliamento delle possibilità di accesso a luoghi e servizi pubblici in compagnia del proprio animale: è regolamentato l’accesso a giardini, parchi e spiagge pubbliche ed è ampliata la possibilità di utilizzo dei mezzi di trasporto -e perfino di alcune strutture ospedaliere- operanti sul territorio regionale.

E’ sancito inoltre il divieto di utilizzo della catena o di qualunque altro strumento di contenzione similare, salvo ragioni sanitarie documentabili e certificate dal veterinario curante, ovvero misure urgenti e temporanee di sicurezza; il testo si pone infine l’obiettivo di arginare il fenomeno dell’accattonaggio -sia esso perpetrato mediante lo sfruttamento di cani o di altri animali- e di disciplinare in modo migliore l’obbligo di identificazione.

Naturalmente sono previste anche nuove sanzioni: da trecento a tremila euro per chi maltratta gli animali, li abbandona, li usa come premio in una gara o una lotteria o viola il divieto di usare la catena.

Secondo l’Onorevole Brambilla, co-firmataria del testo depositato, il progetto propone “soluzioni innovative ed equilibrate” e si pone come obiettivo a lungo termine quello di una “convivenza uomo-animale più rispondente all’accresciuta sensibilità verso i nostri amici a quattro zampe e più in generale verso gli esseri viventi.”

Secondo il Presidente dell’Aidaa (Associazione Italiana Difesa Animali e Ambiente) Lorenzo Croce, invece, la proposta di legge è buona ma si può fare ancora meglio. Per l’Associazione infatti l’impianto generale ed alcuni dei divieti introdotti sono soddisfacenti, ma ci sono possibilità di miglioramento notevoli e le sanzioni previste per il maltrattamento (€ 300 minimo / €3.000 massimo) andrebbero pesantemente inasprite ed innalzate da un minimo di 5.000 euro fino a un massimo di 30.000 euro. L’obiettivo dell’associazione è quello di discutere con la prima firmataria della proposta, Lara Magoni, l’introduzione di alcune ulteriori innovazioni, quali l’annotazione degli animali domestici nello stato di famiglia e la creazione di un’anagrafe felina obbligatoria.

In attesa che si compia l’iter necessario perchè il progetto diventi Legge a tutti gli effetti, non ci resta che apprezzare l’iniziativa e sperare che venga disciplinata in maniera sempre più efficace la convivenza con i nostri amici a quattro zampe.

Dott. Guglielmo Ballestrin

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