Responsabilità dell’istruttore di equitazione.

La Corte di Cassazione con sentenza n.7093 del 2015, respinge il ricorso dell’ istruttore di un maneggio circa la sua responsabilità per la caduta da cavallo di una allieva. Con tale pronuncia la Corte conferma quanto aveva statuito nell’aprile scorso, in una precedente sentenza analoga con la quale stabiliva che il comportamento bizzarro di un animale è una caratteristica intrinseca di ogni essere privo di raziocinio e non può, dunque, costituire caso fortuito.

Nel caso specifico, l’istruttore sosteneva di essere esonerato da qualsiasi tipo di responsabilità, in quanto non è possibile prevedere il comportamento dell’animale ed impedirgli di compiere certe azioni ritenendo, inoltre, che essendo l’equitazione uno sport pericoloso, l’atleta nel momento in cui decide di intraprendere tale attività, si espone ai diversi rischi e pericoli che ne derivano.

Secondo quanto stabilito dal codice civile in tema di danno cagionato da animali, ex art.2052 c.c.:

il proprietario dell’animale o chi se ne serve per il tempo in cui lo ha in uso, è responsabile dei danni cagionati dall’animale, sia che fosse sotto la sa custodia, sia che fosse smarrito o fuggito, salvo che provi il caso fortuito.

Ebbene, secondo quanto affermato dalla Corte, anche in questi casi si ravvisa le responsabilità del padrone dell’animale anzi, soprattutto in vista della pericolosità di tale attività, è dovere dell’istruttore adottare tutte le misure e precauzioni necessarie per evitare danni a persone. L’istruttore è, infatti, tenuto ad adottare le cautele necessarie per la salvaguardia dell’incolumità dei suoi allievi e di adottare le regole di comune prudenza e diligenza.

L’istruttore può liberarsi da tale responsabilità solamente nell’ipotesi in cui riesca a provare che il danno è stato causato dal caso fortuito. Nello specifico caso analizzato il comportamento del cavallo non rientra nell’ipotesi di nesso causale, in quanto il suo comportamento imprevedibile degli stessi è una caratteristica intrinseca di ogni essere che non ha la capacità di ragionare.

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